Ritorno al futuro

aprile 2007

 

 

Forze dell'ordine di quartiere

 

 

Sono tornato in Brasile dopo questa "vacanza di lavoro" italiana lasciandomi dietro il calore di tanti amici e cene indimenticabili con loro.

Ora, tornato qui, mi tornano alla mente alcuni flash milanesi.

 

 

Quando sono arrivato a Milano il benvenuto me l'hanno dato i vigili.

 

Arrivato, la prima cosa che ho fatto è stata recuperare la macchina che un caro amico mi ha  custodito.

A Barra do Cunhaù la pulizia della strada la fanno a mano; una squadra  di spazzini è impegnata quotidianamente a lottare contro l'incuria di chi getta la carta per  terra e il vento dispettoso.

A Milano l'automazione ha le sue esigenze, il camion con le  spazzole non può pulire intorno alle ruote delle auto, e se uno non si ricorda più che il  martedi c'è la pulizia della strada lo multano. Ancora a mano però.

Su questo argomento devo dire che Milano l'ho trovata sporca, molto sporca.

Guarda te se dovevo andare a parcheggiare nell'unico posto dove puliscono.

 

Per il resto tutto piuttosto uguale, il solito traffico, la solita maleducazione negli uffici  e nei negozi, la solita televisione, i clandestini sbarcano a Otranto, gli americani sbarcano  a Vicenza, molti più sbarcano a fatica il lunario.

 

Alla mattina uscivo a prendere il giornale. Lungo la strada un cenno cordiale al carabiniere  di quartiere, che tutti lo conoscono, poi il caffè al bar con il poliziotto di  quartiere sempre onnipresente.

Chi non sono riuscito a vedere è lo "scemo" del quartiere, un ragazzo, poverino, che ha  qualche grosso problema. E' sempre in giro, ovunque vai lo incontri, ha l'aria simpatica, ride sempre e saluta tutti.

Ho provato a chiedere; da un po' sembra sparito.

Vuoi vedere che gli hanno accettato la domanda di assunzione nelle forze dell'ordine?

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In queste settimane a Milano, girando per comprare una quantità di cose da portarmi dietro, mi  sono guardato attorno come un turista che ritorna in un luogo già visitato.

 

Ho visto un'anziana, minuta, in coda alla bancarella del mercato parlare al telefono con il  parroco, per la riunione mensile della San Vincenzo, con un auricolare Bluetooth grande così.

Da San Vincenzo de Paoli a San Vincenzo Onlus.

 

Ho visto giovincelle spavalde al banco della TIM sparare informazioni improbabili a pensionati  con il cappellino e le Nike.

C'è chi corre troppo in avanti per sentirsi qualcuno e chi viaggia in retromarcia per non  sentirsi un nessuno.

 

Ho visto Luciano Moggi sghignazzare nei programmi televisivi sportivi come se non fosse  successo nulla.

Ma forse non è successo nulla.

 

Ho visto telegiornali RAI mettere come notizia di testa una gaffe (come se fosse la prima) di  Berlusconi, nei confronti della moglie...

 

A questo proposito devo dire che la reazione della Veronica Lario è stata encomiabile. Non gli  ha fatto una menata, non ha messo giù il broncio per tutta una sera, non gli ha fatto trovare  la Simmenthal per cena...ha preso e ha scritto a un giornale.

Pubblica l'offesa, pubblica la  rimostranza.

Ha espresso il suo disagio e il suo rammarico e ha chiesto civilmente  soddisfazione.

E l'ha avuta, la Veronica: lui che è maestro di retromarce ha fatto pubblica ammenda e la sera  l'ha portata fuori a mangiare il pesce. Adesso stanno facendo i conti per farsi un secondo  viaggetto di nozze, forse ad Hammamet.

Ci sono alcune donne che dovrebbero prendere spunto dalla Lario.

Buona Veronica a tutti.